venerdì 15 settembre 2017

Abbiamo recuperato Polo Nerd

Buonsalvenotte.

Adesso sono le 3.40 del mattino del 16 settembre 2017.
È più di tre anni che nessuno entra qui dentro.
La password per entrare nel sito era persa da tempo e ritrovarla era solo una vana speranza.
Sembrava impossibile, ma ce l'abbiamo fatta.

Amaro monteIbi. Sapore Giorgiero.

martedì 20 maggio 2014

Abbiamo 1000 secondi

Scarsi. E siamo senza idee.

999

998

997..

Hmm..997..Sarà un numero primo?

Ad essere dispari è dispari.

E non è nemmeno divisibile per nessun numero da 1 a 11.

Quindi è primo.

Cosa sono quegli sguardi perplessi?

Vabbé, per i più raffinati proviamo anche il 13.
997 mod(13)=9.
Alé.

E adesso non rompete le balle. Noi andiamo a naso. 997 puzza di primo.

Chissà quanti altri ce ne sono tra i primi 1000 numeri naturali.

E tra i primi 10000? 100000? Maledetta domestica del cazzo.
Che avete capito? non la nostra.
Quella di Riemann.
A chi mai salterebbe in mente di bruciare tutti gli appunti di uno dei matematici più famosi della storia in seguito alla sua morte?
E in effetti anche lui poteva risparmiarselo di morire.


"Voi lo sapete cos'hanno in comune un'arancia ed un campanello?
Ecco, nemmeno io. Ma sto cercando di dimostrarlo. Senza essere Batman.
Purtroppo domani devo morire. Avessi almeno assunto una domestica migliore, come ha fatto Fermi. Toccherà a voi, buon lavoro."
(cit. Riemann, 19 luglio 1866)

SirXander & Lengah

martedì 31 luglio 2012

Un affare di Baffi

Cosa rende un uomo grande?
Cosa fa sì che i posteri si ricordino di lui, lo prendano ad esempio e la sua storia sia tramandata alle generazioni future?

Forse il carisma, il talento, l’audacia, il coraggio e l’impegno.

O forse un gran paio di indimenticabili Baffoni.

Perché diciamolo, cosa sarebbe Nietzsche senza quei suoi mustacchioni pronti a far saltare in aria il mondo?

Frank Zappa e Freddy Mercury sarebbero ben poca cosa, strimpellatori anonimi in un oceano di musicisti se non avessero avuto quella folta peluria che così tanto li ha impressi nella nostra mente.

E come farebbe Giorgio Vanni a cantare la sigla dei Pokemon in un modo così coinvolgente senza i suoi tipici Baffetti? Provate soltanto ad immaginarlo, sarebbe come rispedirlo a cantare “Sai cosa sento per te” a Sanremo.
E fidatevi, l’umanità ne ha avuto abbastanza la prima volta.

E Nikola Tesla, che dire di lui? Il malvagio Thomas Senzabaffi Edison passò la sua intera vita a sabotarlo, geloso dei due grandi tesori dell’altro: un talento mai visto prima e l’amore di un piccione sparalaser.
Entrambi naturalmente dovuti ai Baffi.

In matematica i Baffi, indicati con la notazione “Baφ” sono una celebre soluzione delle Equazioni Differenziali Baffiche, sviluppate da Bernoulli nella seconda metà del ‘700.
Newton e Leibniz con i loro Baffi infinitesimali non hanno potuto contribuire un granchè alla teoria generale dei Baffi e l’unica cosa che sono riusciti a combinare è definire il “limite che tende a Baffo”.

La Baff-science però non si fermò e continuò a svilupparsi senza freni.
Fu segnata da altri Baffi illustri, fin quando un Baffuto di nome Alberto Unapietra introdusse nel 1905 e nel 1916 il concetto di Relatività Baffica e Bafficità Generale, in cui affermava che il ritmo di crescita dei Baffi fosse condizionato dalla forza gravitazionale dei corpi, e che un Baffo in movimento tendesse ad apparire più corto rispetto ad un Baffo fermo rispetto all’osservatore.

L’estetica dei Baffi ha anche avuto un ruolo cruciale nella pittura (si pensi a Salvador Dalì e alla Monnalisa baffuta di Duchamp) e nel mondo dei fumetti.

Perchè secondo voi Tony Stark è un personaggio così carismatico?
Perchè è un genio, miliardario, playboy, filantropo?
Mafatecilpiacere.
Provate a immaginarlo senza Baffi!

Da grandi poteri derivano grandi Baffi.
Lo diceva anche Buffy.

Che autorità avrebbe J. Jonah Jameson sulla sua sfruttatissima segretaria senza i suoi minacciosi baffacci?

O ancora, in Dragon Ball.
Vogliamo parlare di Mr Satan? Il maestro Muten? Il killer Tai Pai? Il nonno Gohan?
E poi diciamolo.
Si possono scordare chi erano i semifinalisti del 23° torneo Tenkaichi.
Si può scordare la prima volta in cui Goku si trasforma in super saiyan.
Si può scordare l’intera saga di Cell.
Ma non si può dimenticare la puntata in cui Vegeta si fa crescere i baffi.
È una cosa che ti segna per sempre.

Ricchezza, fama e Baffi.
Solo un uomo aveva conquistato tutto questo!
Sicuramente il tesoro che Gol D. Roger ha lasciato ai posteri sotto il nome di One Piece sono un paio di giganteschi Baffi.

Ormai inizierà ad essere chiaro anche a voi, discepoli ancora inesperti dei Baffi, che il baffetto tattico è qualcosa di molto più rilevante che semplici ornamenti quali occhi, orecchie, naso e bocca.

I Baffi sono uno strumento estremamente potente e di conseguenza anche pericoloso.
Potrebbero prendere il sopravvento sulla volontà del loro portatore, come l’Unico Anello.
E’ il caso di Stalin, Saddam, Hitler e D’Alema che vennero soggiogati dalla smania di potere indotta dai loro stessi Baffi.
Poveri sciocchi!

E cosa dire invece dei Baffi Buffi?
E’ il caso di Charlie Chaplin e Groucho Marx, che con il loro studiato look baffico hanno saputo e ancora sanno far ridere di gusto.

Quello che stiamo cercando di farvi capire è che il Baffo rende liberi!
Guy Fawkes lo sapeva bene.
Tutto sta nel raggiungere un determinato Equilibrio Baffico.

Ci piacerebbe trovare una fine degna per questo post, ma se continuassimo a portare esempi di persone con baffi degni di nota scriveremmo talmente tanto che andremmo in Baffer Overflow.

Vi salutiamo dunque,
che il Grande Baffo sia sempre con voi!

Lengah & Boulayo

sabato 28 luglio 2012

La pietra azzurra di Schrödinger

Dopo tanto tempo su Polo Nerd c’è un post scritto a 3 mani.
Sì, 3.
Ognuno di noi tiene una mano legata dietro la schiena come gli schermidori ed Evariste Galois negli ultimi minuti della sua vita.
O perlomeno quello era il progetto originario.
Poi ci siamo resi conto che una condizione del genere era estremamente inefficiente a causa del tempo impiegato nella stesura del testo con la tastiera del computer.
Allora abbiamo implementato un’agile soluzione per ottimizzare la procedura:
Lengah terrà entrambe le mani legate dietro la schiena, così uno a sorte tra Sirva e Boulayo avrà entrambe le mani libere per scrivere (nel frattempo Lengah potrà benissimo scrivere col naso se lo riterrà necessario).

Paradossi.

La nostra passione.
No, non sono quelli che vi evitano i colpi alla macchina quando andate troppo veloci su quelle dunette artificiali.
Son quei simpatici giochini sadici del tipo: “Risponderai no a questa domanda?”
Jigsaw in persona sarebbe estasiato da questi problemi che a volte presentano vie di fuga semplici ma poco scelte (rispondere “forse” alla domanda precedente).

Ma qua siamo alle prese con un paradosso di tutt’altro calibro, uno dalle dimensioni così enormi che nessun enigmista della storia potrà mai riprodurre.
Avete presente il noto anime “Fushigi no umi no Nadia” (Nadia dei mari misteriosi), tradotto in inglese con “The secret of Blue Water” (Il segreto del cesso blu) e successivamente riadattato in italiano in “Il mistero della pietra azzurra”?
Nella storia la protagonista ha una pietra che brilla quando un pericolo minaccia la sua portatrice.
Ciò funziona solo in presenza a Nadia stessa ma non si è capito bene se è in rapporto all’inverso del quadrato della distanza da lei (ma questo non è un problema che ci riguarda in questa sede).

Il paradosso è il seguente: se l’autoluminescenza della pietra stessa in qualche modo fosse la causa di un possibile pericolo per la vita di Nadia, essa farebbe luce o no?

Per esempio:
Immaginate che in una scatola di acciaio vi sia rinchiusa Nadia assieme a questa macchina infernale  (che occorre proteggere dalla possibilità d’essere manomessa direttamente da Nadia). Vicino ad un contatore Geiger si trova una piccola quantità di sostanza radioattiva, così poca che nel corso di un’ora forse uno dei suoi atomi si disintegrerà con una probabilità leggermente maggiore del 50%. Se l’evento si verifica il contatore lo segnala e aziona il relais di un martelletto che rompe una fiala di cianuro nella sua bocca. Si aggiunga inoltre una cellula fotoelettrica che quando sollecitata da una luce di colore blu attiva sicuramente il meccanismo.
Come reagirebbe l’atlantidea Pietra?

Analizziamo bene la situazione.
All’inizio dell’esperimento tutto è statico.
Come potrebbe una stupida pietra sospettare che un atomo di qualche sostanza sta per avviare un processo di decadimento radioattivo?
Si potrebbe rispondere che la pietra non è poi così stupida in quanto formata da tutte le anime degli atlantidei morti nel passato.
Il principio di indeterminazione di Heisemberg ci dice che anche se la pietra fosse intelligentissima non lo potrebbe sospettare ugualmente.
E poi l’anima non esiste.
La pietra però capisce che la probabilità di fuoriuscita del cianuro è superiore al 50%.
Questo è un pericolo bello e buono, perciò essa si accende e la povera Nadia muore tra atroci dolori.

A pensarci bene anche se la probabilità che il decadimento si avveri è inferiore al 50% Nadia è comunque in una situazione di pericolo.
E’ stata strappata al suo circo e al suo Jean ed infilata in una scatola nera sigillata dopotutto, voi non lo percepireste come un pericolo?
Per non falsare i risultati dell’esperimento mentale facciamo in modo che la scatola stessa non venga percepita come un pericolo, altrimenti tutto il nostro discorso va a farsi friggere!

Mettiamo che al posto della scatola ci sia un piacevole prato fiorito, e al posto della fiala di cianuro un’incudine che compare cadendo dal nulla, senza neanche fare il tipico fischio e che la luce sia diffusa quindi sarà assente la tipica ombra che si allarga (e quindi non può essere percepita prima che compaia, e quindi Nadia non potrà alzare il tipico cartello con su scritto “Ouch.”).

Dopo un ragionamento collegiale siamo arrivati alla conclusione che la pietra, tutto sommato, si accende uguale... e sticazzi di Nadia, alla fine la pietra non è pagata per proteggere Nadia, ma solo per avvertirla. Morisse pure quella principessina sottuttoio, se non sa accettare i buoni avvertimenti della povera ignorata pietra!!!


Ragionandoci su non è poi un granchè come paradosso: la soluzione che permette l’uscita dall’equilibrio è stata trovata fin troppo facilmente.
Proviamo allora a costruire un caso più interessante.

Prendiamo la situazione precedente, con Nadia dentro una scatola di acciaio. Stavolta al relais del martelletto è collegata soltanto la cellula fotoelettrica, che rileva perfettamente e senza ritardi la luce che le arriva, programmata però in questo caso per farlo scattare dopo una soglia di attivazione di 10 secondi di buio ininterrotto.


E’ chiaro la pietra non potrà che illuminarsi appena la scatola verrà chiusa, diventando l’unica fonte di illuminazione.
E’ anche chiaro che essendo la cellula fotoelettrica stata sollecitata, per 10 secondi la scatola sarà il luogo più sicuro del mondo, e quindi la pietra stessa non avrà ragione di essere illuminata, ritornando alla condizione di pericolo precedente, e così via in un ciclo infinito.


Diminuendo la soglia di attivazione del meccanismo mortale a 1 secondo la frequenza delle oscillazioni di luminosità della pietra aumenterebbe.

Diminuendo ancora questa soglia la pietra lampeggerebbe come uno stroboscopio causando probabili attacchi epilettici a Nadia, che finirebbe per mordere la fiala di cianuro, ponendo così fine all’esperimento.

Sarebbe interessante scoprire che succederebbe se si abbassasse la soglia di attivazione a tempi molto bassi, dell’ordine del millisecondo, prendendo in considerazione il fatto che sia la pietra sia la fotocellula abbiano un certo tempo di latenza e che la pietra abbia possa avere una certa inerzia di luminosità.
Per farlo occorrerebbero dei modelli differenziali abbastanza avanzati che non sarebbero certo adatti ad un pubblico di non specialisti come voi!


In attesa di ulteriori sviluppi della ricerca in questo campo vi salutiamo e vi diamo appuntamento alla prossima polonerdata.

Boulayo, Sirva & Lengah

lunedì 11 giugno 2012

Onde Bluetz, Luna e Licantropia

Oh! La Luna!

L’uomo le è sempre stato legato: i poeti ne hanno tratto ispirazione per millenni, i generali vi hanno affidato le sorti di intere battaglie. Ma qual è l’effetto più intrigante che essa ha su di noi?

La risposta secondo noi non può che essere una.

La Licantropia.

Un fenomeno curioso. D’un tratto ci si ritrova coperti di peli, dotati di zanne, unghie aguzze ed una insaziabile sete di sangue.
Un po’ come un professore universitario davanti agli esaminandi del primo anno.

Tutti sanno che ciò avviene quando la Luna è piena.
Ma una definizione del genere non può soddisfarci: è ben chiaro che la Luna è veramente piena solamente in un istante di tempo infinitesimo: un attimo dopo, infatti, l’ombra ricomincerà a mangiare i primi centimetri quadrati del suolo lunare.

Il tempo in cui la Luna è recepita come piena non è però realmente nullo, a causa della nostra visione binoculare.
Quello su cui ci interroghiamo è invece in che modo e perché la luce lunare provoca quest’interessante trasformazione, e come si può descrivere in maniera accurata tale fenomeno.
Quali sono poi le caratteristiche della luce che influenzano questo comportamento e quali invece quelle da cui la licantropia si dimostra indipendente?

Il primo fenomeno che abbiamo indagato è naturalmente quello macroscopico e più facilmente osservabile: La rilevanza dell’area del disco lunare.
La trasformazione dipende dunque dalla superficie totale osservata, o meglio, dall’angolo solido sotteso dal disco lunare nella volta celeste?
Dopo aver riflettuto molto possiamo dare una risposta a questa domanda: no.
Ed ora ve lo dimostriamo.
L’angolo solido della Luna piena all’apogeo, ovvero nel momento di minor distanza dalla terra, è di 0,0000771 steradianti (l’unità di misura dell’angolo solido, per chi non lo sapesse).
La notte successiva (o precedente) al plenilunio, la superficie lunare visibile è minore di pochissimo: la zona in ombra è l’intersezione del disco lunare e di un disco immaginario posto a 1/14 del diametro di distanza dalla circonferenza. Per farvi capire meglio questa parte oscura (Abbiamo fatto anche la battuta...  parte oscura... Perchè è in ombra! AHAHA!) ve lo spieghiamo con un’immagine:

 

Come potete vedere la Luna è oscurata per una parte molto piccola. Senza metterci a calcolare difficili integrali di superficie, a occhio (procedura dall’altissimo valore scientifico come forse mostreremo in un post futuro) possiamo dire che è in ombra circa il 2% della superficie lunare, portando l’angolo solido a circa 0,0000755 steradianti, comunque molto maggiore dell’angolo solido della luna piena al perigeo (ovvero quando è alla massima distanza dalla Terra) che è 0,0000574 steradianti.
Poiché i lupi mannari appaiono anche se la Luna piena è al perigeo, possiamo dedurre quindi che la trasformazione non dipende dall’angolo solido sotteso da questa nella volta celeste.

In altre parole: la quantità di luce solare riflessa non è una caratteristica da cui la licantropizzazione dipende!

Abbiamo ridotto quindi a due le altre caratteristiche fisiche della luce dalle quali può dipendere il fenomeno: la lunghezza d’onda e la polarizzazione.
Esiste anche un’ulteriore caratteristica fisica della luce, ovvero la sua velocità nel mezzo in cui il lupo mannaro è immerso (nel nostro caso l’aria), ma l’abbiamo trascurata perchè è altamente improbabile che un apparato biologico come un licantropo, disponga degli strumenti naturali per analizzare le caratteristiche relativistiche della luce che lo colpisce.

Riguardo la lunghezza d’onda, in realtà il Sole non ne ha una sola, ma ne racchiude molteplici all’interno del cosiddetto “spettro della luce solare”.
Nel nostro caso, lo spettro riflesso dalla Luna è simile a quello originale, se non per il fatto di avere qualcosa in meno: una volta che i raggi si riflettono sulla superficie lunare infatti, si dirigono verso la Terra leggermente indeboliti e impoveriti dell’energia assorbita dal suolo durante il processo di riflessione.
In sostanza, se fossero le lunghezza d’onda dei raggi lunari a provocare la trasformazione, lo stesso farebbero quelle solari, in quanto esse sono come le prime con l’aggiunta di quelle assorbite dal satellite.


Rimane dunque da analizzare se la polarizzazione della luce lunare può avere un qualche effetto sui nostri pelosi e zannuti soggetti.

..Ma prima una breve spiegazione per i novizi che non conoscono il fenomeno della polarizzazione.


Un’onda si dice polarizzata se le sue oscillazioni sono orientate ovunque nella stessa direzione.

Se siete tra quelli come noi che quando trovano una frase complicata saltano direttamente al paragrafo dopo facendo finta di nulla, eccovi un’immagine chiarificatrice:


 

In parole semplici, se le freccettine sono tutte parallele allora l’onda è polarizzata, altrimenti non lo è. Un’onda polarizzata oscillerà nel “tracciato” formato dalle freccette.

Quando un raggio di luce rimbalza su una superficie, il riflesso risulta sempre un po’ polarizzato.
La luce lunare è quindi polarizzata perchè è il riflesso di quella solare, ci siamo fin qui?
In più l’atmosfera terrestre contribuisce a polarizzare ulteriormente la luce lunare all’aumentare dell’angolo dall’orizzonte visivo per una legge che si chiama “Diffusione di Rayleigh”.
In altre parole, un osservatore sulla Terra riceve combinate la polarizzazione originaria della luce lunare e quella dovuta alla presenza dell’atmosfera.

Alcuni stercorari africani utilizzano proprio questo fatto per orientarsi di notte.
..Davvero eh! Sta scritto su Nature 424 del 3 Luglio 2003!

Inoltre alcuni medici non escludono che la licantropia clinica sia proprio dovuta alla polarizzazione della luce lunare (vedi Journal of Occupational Medicine “Natural Polarized Light and the environment” Volume 15 Issue 10).

La tesi che la licantropia dipenda dalla luce lunare polarizzata che passa attraverso l’atmosfera ricca di ossigeno è maggiormente avvalorata dal fatto che in Dragonball (volume 17, tavola 115) Vegeta, prima di trasformarsi in Oozaru descrive la natura del suo mutamento:


Ora ti spiegherò perché possiamo trasformarci quando vediamo la Luna piena: lo sai anche tu, i raggi della Luna sono in realtà il riflesso dei raggi del Sole. Ma solo quando si riflette sulla Luna si forma l’onda Bluetz. E se si riflette sulla luna piena, la potenza dell’onda Bluetz arriva a oltre 17 milioni di Zenos. Quando gli occhi assorbono quest’onda ci si può trasformare... ogni pianeta ha le sue lune ma solo quando sono piene, indipendentemente dalla loro dimensione [TOH! Combacia esattamente con la nostra tesi!] riescono ad emettere un’onda Bluetz superiore a 17 milioni di Zenos! Alcuni Saiyan sono in grado di creare una piccola luna piena artificiale di potenza superiore a 17 milioni di Zenos! Questo è possibile mischiando l’ossigeno esistente nell’atmosfera del pianeta con questa Powerball


Sebbene Dragonball non sia un testo scientifico (tra l’altro fa uso di unità di misura improbabili come gli Zenos) e i Saiyan non si trasformino in lupi ma in scimmioni, possiamo prenderlo come ulteriore conferma delle due ipotesi che abbiamo fatto finora: che non dipenda dalla dimensione del disco lunare e che l’ossigeno dell’atmosfera c’entri qualcosa.
Dopotutto lo dice Vegeta!

Alla luce lunare di tutti questi fatti un licantropo non potrebbe mai trasformarsi in lupo osservando la Luna da sott’acqua o nello spazio aperto in quanto mancherebbe il contributo della polarizzazione atmosferica.

Rimane però ancora insoluta una domanda: perchè la Luna deve essere piena, e cosa si intende per piena?
Non va bene piena al 99,8%?
Certo, la polarizzazione della luce fa la sua parte, ma allora perché non accade nulla quando i licantropi ne vedono solo uno spicchio? Non dovrebbe fare molta differenza dato che non dipende dalla dimensione.
La risposta che abbiamo dato a questo quesito si riassume in una sola parola: autosuggestione.
La luna piena ha senza dubbio un suo fascino intrinseco e misterioso che va ben oltre qualsiasi spiegazione scientifica.
Quando un licantropo vede la luna piena, o meglio, la percepisce come piena, attiva un trigger che causa l’elaborazione della luce polarizzata che riceve.
Per percepire la Luna come piena non serve che effettivamente lo sia: come abbiamo visto nell’immagine precedente, la differenza tra la Luna piena e la Luna la notte precedente o successiva è veramente minima e ad uno sguardo disattento del lupacchiotto fessacchiotto può risultare indistinguibile.
Facciamo un esempio.
Il giorno prima dell’effettivo plenilunio un licantropo percepisce la luna come piena e realizza che sono più o meno 28 giorni che non si trasforma (è difficile che ci si ricordi il numero di giorni precisi). Dunque pensa che la Luna sia piena e si trasforma.
La notte successiva avremo effettivamente il plenilunio ma il licantropo non diverrà un lupo mannaro perchè si è trasformato la notte prima: credendo che la notte di luna piena sia ormai passata, non potrà ritrasformarsi per un bel po’ di giorni.

Diverso è invece il seguente scenario.
Un licantropo si trasforma la notte prima del plenilunio credendo, in buona fede, che la Luna fosse piena. Il giorno dopo reduce dalla trasformazione si compra un calendario e scopre che la luna piena si avrà effettivamente la notte a venire. In questo caso si può trasformare per due notti consecutive.

Finora abbiamo voluto prendere in esame il problema del rapporto tra luna e lupi mannari in maniera quanto più razionale possibile, ma tuttavia alcuni quesiti rimangono in sospeso:

- Se un licantropo sa che quella notte la luna è piena ma c’è un eclissi lunare, si trasforma ugualmente?

- Un licantropo astronauta sulla Luna può trasformarsi per la luce riflessa dalla Terra? (Attenzione: la luce passa comunque attraverso l’atmosfera terrestre!)

- Se Golia dei Gargoyles venisse morso da un lupo mannaro, nelle notti di luna piena in che si trasformerebbe? E in che forma si pietrificherebbe al mattino?

A queste domande provate a rispondere voi!
Noi abbiamo le risposte esatte, e ne possediamo delle meravigliose dimostrazioni, ma questo blog è troppo piccolo e non ci consente di esporle come vorremmo.



Lengah & Boulayo

domenica 29 aprile 2012

Cthulhu attacca Tokyo

Negli ultimi tempi noi di Polo Nerd ci siamo appassionati (fissati più che altro) ai Tokusatsu, in particolare alle serie Kaiju giapponesi.

Per intenderci, sarebbero quelle con i mostroni giganti.

Riteniamo che siano estremamente affascinanti, in quanto coniugano il puro Trash, che in terra nipponica cresce pure sugli alberi, con un senso di nostalgia dovuto a effetti speciali di certo superati, ma senza dubbio interessanti dal punto di vista storico.

Per reperire queste perle è una vera fatica dato che raramente sono state esportate al di fuori dalla loro patria d’origine. L’unico appiglio sono i pochi gruppi di Fansub che tendono però a rendere disponibili al pubblico solo le serie più famose come Kamen Rider, Super Sentai e Ultraman.
Un’altra possibilità è però bazzicare sui forum brasiliani, come facciamo noi.
Perché brasiliani?
Dovete sapere che il genere tokusatsu, al di fuori dal giappone, ha avuto successo quasi esclusivamente in Brasile, e quindi i forum più grandi sull’argomento sono tutti in portoghese (sia benedetto Google Translate).
Navigando in questi angoli remoti del web ci siamo imbattuti in una piccola perla...
Piccola ma mastodontica perla, che volevamo assolutamente condividere con voi.

Sono veramente in pochi a conoscere ciò. Si tratta di una di queste serie Tokusatsu ormai dimenticata quasi da tutti ed è anche ragionevole dato che tra la metà degli anni 60 e gli anni 70 ne sono state prodotte quasi un centinaio.

Rullo di Tamburi.

大怪獣クトゥルフ×スーパー戦士ラヴクラフト (daikaijū Cthulhu tai sūpā senshi Lovecrafto) Letteralmente "Il grande mostro Cthulhu contro il super Guerriero Lovecraft" è una serie tokusatsu prodotta da P-Productions nel 1966 composta di 19 episodi.

Avete letto bene!!! CTHULHU e Lovecraft.

La serie, conosciuta anche col nome di “Lovecraft vs Cthulhu” ha avuto poco successo in patria, ma è molto famosa per il pubblico brasiliano con il nome di “Capitão Lovecraft” dove a quanto sembra è ancora replicata in alcune reti televisive (SBT Brasil, TV Bandeirantes).
Pare che sia arrivata anche in Italia, sulla televisione regionale “Rete Manila 1” verso l’inizio degli anni 80 ma sia stata cancellata dai palinsesti dopo solo quattro episodi.

Questa serie narra le avventure del giovane scrittore Howard Philiph Lovecraft (Hyotaru Lovecrafto) che trova per caso uno strano libro (il Necronomicon) che gli permette di vedere il fantasma dell’ ”Arabo Pazzo” Abdul Halazred (che sarà suo mentore per tutti gli episodi), e di trasformarsi in Super Lovecraft, un eroe di dimensioni gigantesche e con potenti poteri psichici che combatte contro dei demoni sorti dall’abisso che stanno seminando il panico in giappone. A capo dell’invasione c’è il terribile Chtulhu, un tempo considerato una divinità, che ad ogni puntata trama nuovi piani per la conquista del mondo, regolarmente annichiliti da Super Lovecraft.

La serie, andata in onda dal 1966 al 1967 è stata originalmente concepita di una durata di 52 episodi, è stata interrotta all’episodio 19 con un finale girato frettolosamente a causa di notevole calo di ascolti.

Episodio1: Il pericoloso Necronomicon
(危険のネクロノミコン Kiken no Necronomicon)

Episodio2: Il terribile mostro Cthulhu
(恐ろしい大怪獣クトゥルフ Osoroshi Dai Kaiju Cthulhu)

Episodio3: Il sonno e il risveglio
(眠りが覚めて Nemuri ga Samete)

Episodio 4: Misteri! Nuotare nel mondo dei sogni.
(怪!夢の空中遊泳 Kai! Yume no Kūchū Yūei)

Episodio 5: La perduta città senza nome.
(失われた無名の都市 Ushinawareta mumei no toshi)

Episodio 6: I Magri notturni senzavolto.
(顔なしの夜のゴーント Kao nashi no Yoru no gōnto)

Episodio 7: Attacco dal mare!
(海から攻撃!Umi kara kōgeki!)

Episodio 8: Dagon il portatore di disperazione.
(絶望の縁起物をダゴン。Zetsubō no engimono o Dagon.)

Episodio 9: Lotta contro se stessi!
(自分自身と戦う!Jibun jishin to tatakau!)

Episodio 10: Passaporto per l’infinito.
(無限へのパスポート. Mugen e no pasupōto)

Episodio 11: Cthulhu la montagna.
(クトゥルフの山. Cthulhu no yama)

Episodio 12: La grande lotta al cimitero dei demoni.
(大 悪魔墓場の対決. Dai akuma hakaba no taiketsu)

Episodio 13: Dythalla, la lucertola spaventosa.
(ぎたぉら恐ろしいトカゲ. Gytalorah, osoroshī tokage)

Episodio 14: I demoni sorgono ancora.
(悪魔はふたたび Akuma wa Futatabi)

Episodio 15: Le montagne della follia.
(狂気の山脈. Kyōki no sanmyaku)

Episodio 16: La tribù sotterranea degli Shoggoth.
(地下翔ゴーっとの部族. Chika Shoggoth no buzoku)

Episodio 17: I mostri feroci di R'Lyeh.
(ルルイエの激しいモンスター. Ruruie no hageshī monsutā)

Episodio 18: L'indistruttibile Q'yth-az.
(不滅Q'yth-AZ. Fumetsu Q' yth - AZ)

Episodio 19: Lotta Finale! Addio Halazred!
(ファイナルファイト!別れはぉへそれっ!Fainarufaito! Wakare wa Halazred!)


Il cast comprendeva:
Kōji Tonohiro - Lovecraft
?? - Cthulhu
Yumiko Katayama - Abdul Alhazred
Jun Mizunoe - The little girl

L’unica uscita in Home video della serie consiste nei primi 4 episodi raccolti in una VHS uscita nel 1992 in giappone.
I diritti di distribuzione sono tutt’ora in mano alla P-Productions che è, salvo per Lion Maru G uscito nel 2006, in inattività dal 1981. Da un’intervista rilasciata nel 2011 sembra che però la Toei sia interessata ad acquistare i diritti per questo titolo.
Ed ecco due immagini tratte dalla serie (putroppo non sono riuscito a trovare di meglio).





Siccome ci siamo incuriositi molto, dato che pare nessuno la conosca, abbiamo acquistato la vhs sovracitata, visto che è l’unico modo di visionare questo prodotto.
Vi terremo aggiornati!

Boulayo & Sirva

domenica 19 febbraio 2012

D&D v3.5 - Manuale delle Particelle

Durante le nostre sessioni di gioco abbiamo notato la sorprendente carenza di opportune regole per la gestione dei fenomeni subatomici in Dungeons&Dragons®.
Condividiamo pertanto con voi quest’integrazione che ci si è rivelata necessaria per costruire un’ambientazione accattivante e ricca di dettagli, con l’augurio che sia utile a voi almeno quanto lo è stato a noi durante la nostra campagna!

Nota Bene: Abbiamo deciso di rilasciare il manuale come Open Source, pertanto chiunque può apportarvi modifiche e adattamenti a seconda delle esigenze del gruppo e dello stile di gioco.


...<Sicura che funzionerà?> Chiese Tordek alla halfling Lidda che aveva una mirabile abilità nel costruire macchinari. <Fidati di me> rispose lei <so quello che faccio>. Jozan, il chierico, commentò: <Tutto questo è contro gli Dei. Quando Pelor scatenerà la sua ira su di voi sarà troppo tardi. Io vi ho avvertiti!>. <Rilassati.> disse Lidda facendo gli ultimi ritocchi al sincrotrone appena fabbricato <È per la Scienza! Ecco qua, ho finito! Ora tocca a te, Mialee>. Mialee la maga si avvicinò silenziosa all’accelleratore di particelle. Un filo di tensione aleggiò nell’aria quando iniziò a recitare la formula magica insieme alla sua componente somatica, poi tutto a un tratto dalle mani dell’incantatrice fuoriuscirono velocissimi due fasci di protoni e lei cadde a terra, stremata. Passò un secondo, forse due, e i protoni collidero dando origine a innumerevoli particelle diverse: Fotoni, Neutrini, Pioni... <Ma quello... che cos’è?> notò Nebin lo gnomo, che fino a prima era stato in disparte. Non c’è dubbio, era Lui: Il Bosone Divino. Si era manifestato! <Hurrah!> Gridarono tutti, tranne Jozan. Ma l’esultanza durò poco. <Compagni... venite qui a vedere... che cos’è quell..?> Disse Tordek incredulo prima di venire inghiottito dalla terribile massa concentrata in poche lunghezze di Planck di un micro buco nero......


Elenco di PNG (Particelle Non Giocanti)

Fermioni
L’allineamento Legale è caratteristica tipica dei Fermioni, che a prescindere da classe e razza obbediranno sempre al Principio di esclusione di Pauli, anche a rischio della propria vita.
I Fermioni si suddividono in Leptoni e Quark. I Leptoni possono essere malvagi o neutrali a seconda della loro carica (Vedere la tabella a pagina 394) mentre i Quark possono essere di qualsiasi allineamento Legale non Neutrale.
Classifichiamo ora i Fermioni in base alla grande suddivisione tra Leptoni e Quark.


Leptoni
In generale sono quei Fermioni che hanno un punteggio di caratteristica alla Forza molto basso. Ciò li rende vulnerabili anche a deboli interazioni, ma avendo un alto carisma possono aiutare i Neutroni in difficoltà facendogli scaricare le energie negative e risollevar loro l’umore facendoli diventare Protoni.
I Leptoni si suddividono in tre gruppi: Elettroni, Muoni e Tauoni. Ognuno di questi potrà poi scegliere un neutrino come famiglio.

Elettroni
Descrizione: L’Elettrone è l’unità di misura della carica negativa, pertanto è di allineamento malvagio. Si trova molto spesso organizzato in piccoli gruppi con un forte sistema gerarchico (vedasi Capitolo 2 - Livelli di Energia). Si spostano rapidamente, soprattutto nei metalli dove guadagnano un bonus al movimento.
Costituzione: 0,5 MeV
CA: Non puoi colpirlo se conosci la sua velocità.
Abilità e Incantesimi: Creare Legame Chimico superiore, Attirare Protoni, Respingere se stesso, Bonus al movimento nei metalli (vedi sezione “Bonus e Malus”), Evocare famiglio “Neutrino Elettronico”.

Muoni
Descrizione: Sono più lenti degli Elettroni e irraggiano anche meno energia. Questo tuttavia permette loro di sfruttare al meglio la loro grande massa acquisendo una capacità di penetrazione tale da conferirgli un bonus di +3 sui tiri per colpire. Nel caso che il muone provenga dai raggi cosmici potrebbe possedere dei poteri alieni psionici che gli consentono di Dilatare apparentemente il tempo.
Costituzione: 105 MeV
CA: Meno di quella dell’elettrone perché ha una destrezza inferiore.
Abilità e Incantesimi: Rallentare se Stesso, Penetrare la materia, Evocare famiglio “Neutrino Muonico”.

Tauoni
Descrizione: I Tauoni sono particelle schive e dal comportamento molto imprevedibile, tanto che le altre particelle pensano che essi siano mentalmente instabili. Sono particelle asociali, non escono quasi mai e sono particolarmente ciccione a causa della loro vita sedentaria.
Costituzione: 1777 MeV
CA: Identica a quella dell’elettrone.
Abilità e Incantesimi: Respingere se stesso, Camuffare se stesso: Forma Leptoniana, Evocare famiglio “Neutrino Tau”, Conservare numero Leptonico.


Quark
I Quark sono particelle all’apparenza simili tra loro, ma in realtà ognuna di esse possiede capacità uniche nel loro genere che la contraddistinguono. Nelle zone meno civilizzate sono brutalmente cacciati a causa dei loro gustosi sapori e questo fatto li ha portati a sviluppare una discreta capacità di mimetizzarsi. I Quark si suddividono in sei sottorazze:

Quark Up
Sono i Quark più piccoli con una spiccata abilità nel nascondersi. Vengono spesso inviati come spie nei nuclei nemici per raccogliere informazioni su eventuali complotti per la fissione del nucleo d’origine.

Quark Down
Sono discriminati da tutti a causa del loro handicap. Poverini, non è colpa loro. Tuttavia senza di essi i Nucleoni non potrebbero esistere.

Quark Strange
Sono da tutti definiti strani, ma nessuno sa dire il perché. La loro taglia è piccolissimissimissimissimissimissi...missima.

Quark Charm
Detti anche i Quark Bardi queste particelle allietano gli Adroni facendo vibrare le loro stringhe. Grazie alla loro abilità oratoria riescono spesso a trarre in inganno il nemico (non a caso hanno lo stesso spin dei Quark Up).

Quark Bottom
Sono i meno disciplinati fra tutti i Quark. La loro stessa presenza è necessaria per giustificare rotture di simmetrie. Ciononostante il loro aspetto è molto apprezzato e vengono chiamati da molti “Quark Beauty”.

Quark Top
Ricoprono il ruolo di osservatori. Il loro grande peso li rende poco manovrabili nel campo di battaglia, perciò sono spesso posizionati attorno ai nuclei cittadini come avamposti di guardia.


Bosoni
I Bosoni sono i Freak dell’universo particellare. Ognuno ha una capacità speciale psionica con la quale riesce a controllare un particolare tipo di forza della Natura. In realtà tutta la magia nel mondo di Dungeons&Dragons® non è altro che la manifestazione macroscopica dei poteri bosonici. In genere i Bosoni hanno un allineamento non Legale in quanto al contrario dei Fermioni non rispettano il Principio di esclusione di Pauli i.e. possono trovarsi contemporaneamente nello stesso stato quantico. Molti reami sono stati annientati con l’inganno perché miliardi di soldati-Bosoni sovrapposti l’un l’altro e camuffati come un unico Bosone hanno avuto facile accesso ai centri del potere.
Un Bosone può governare uno e uno solo fra sei differenti Domini.


Fotoni
Allineamento: Qualsiasi Neutrale
Dominio: Interazione Elettromagnetica
Descrizione:I Fotoni prendono spesso servizio come agenti della Radiazione Elettromagnetica: la loro insuperabile velocità li rende dei messaggeri portentosi e ad essa si aggiunge un’incredibile capacità nell’arrangiarsi. Pertanto completano la loro missione anche al costo di passare attraverso il vuoto cosmico. Quando non sono osservati (si tengono stretti il loro segreto) possono passare per più punti dello spazio contemporaneamente.
Capacità speciali e talenti: Antiparticellare se stessi, Invisibilità a riposo, Eterna giovinezza.

Bosone Z
Allineamento: Puramente Neutrale
Dominio: Forza nucleare Debole.
Descrizione: È una particella introversa e restia al combattimento. Si sa poco su Zeta tranne che sebbene detenga il potere di controllare la Forza nucleare Debole non sfrutta appieno la sua capacità, limitandosi ad agire sulle correnti deboli che raramente si manifestano su scala macroscopica. Ha un fratello gemello cattivo: il terribile Bosone DoppiaVu con il quale non vuole avere nulla a che fare. La cosa più malvagia che ha fatto è stata rendere i Puffi del loro colore nella “camera a Bolle di Gargamella”.
Capacità speciali e talenti: Ben Pochi.

Bosone W±
Allineamento: Caotico Malvagio.
Dominio: Forza nucleare Debole.
Descrizione: Non lasciatevi ingannare dalla dicitura “Forza nucleare Debole”. I Poteri del Bosone W sono temibili e non meno pericolosi di quelli degli altri. DoppiaVu è infatti responsabile del lento decadimento radioattivo che uccide in modo lento e sadico. Le più terribili maledizioni a lungo termine sono opera sua.
Capacità speciali e talenti: Radioattività, Rottura della simmetria.

Gluone
Allineamento: Caotico Buono
Dominio: Interazione nucleare Forte
Descrizione: I Gluoni sono da sempre l’elemento unificatore di ogni esercito che si rispetti. Il loro alto punteggio nel carisma tiene assieme Neutroni e Protoni e rende possibile la loro stessa solidità interna. Per trasmettere serenità alle truppe vedremo spesso Gluoni dedicarsi ad arti quali la pittura e non mancheranno di gironzolare ovunque trasportando una carica di colore.
Capacità speciali e talenti: Antiparticellare se stesso, Resistenza agli incantesimi.

Bosone di Higgs
Allineamento: Caotico Neutrale
Dominio: Campo di Higgs - ?
Descrizione: Poco si sa su questo Bosone epico. Alcuni giurano di averlo visto aggirarsi nei pressi del Big Bang ma non ci sono testimonianze certe. Secondo alcune teorie è un Bosone proveniente dal piano Divino perché si pensa che sia stato lui a “creare” la massa, quindi la materia solida, quindi l’universo, ma molto probabilmente Ao non è d’accordo. Molti avventurieri sono partiti alla ricerca di questa particella misteriosa e non hanno più fatto ritorno.
Capacità speciali: Conferire massa, Occultare se stesso.

Gravitone
Allineamento: ?
Dominio: Gravità
Descrizione: Si dice che il Gravitone sia il capo al vertice di tutte le organizzazioni segrete particellari. Nessuno sa chi sia e come agisca, ma si percepisce la sua influenza ovunque vi sia una forma di energia. Ha in mano un potere inimmaginabile che potrebbe far collassare l’intero universo su se stesso, anche se lo nasconde facendo perdere ogni volta le sue tracce. È così sfuggente che in molti hanno iniziato a dubitare della sua esistenza, ma potrebbe essere anche questo parte degli imperscrutabili piani del Gravitone.
Capacità Speciali: Buco nero, Big crunch, Gittata infinita, Gorgo oscuro.

Queste sono le principali particelle del Modello Standard versione 3.5, ma ricordiamo che quella fornita non è una lista esauriente e lasciamo al Dungeon Master la libertà di fare aggiunte e correzioni a questa espansione del gioco di ruolo Dungeons&Dragons®.
Si consiglia però di non cambiare troppo le regole fornite da questo manuale.
Una volta un DM lo ha fatto ed è venuta fuori la teoria delle stringhe.
Inutile dire che fu un fallimento perché nessuno ci capiva più niente.
Buon divertimento!

Lengah & Boulayo

domenica 22 gennaio 2012

Paradosso ispirazionale.

Avete presente quando manca totalmente l'ispirazione?
Si vorrebbe scrivere qualcosa ma si rimane immobili e impassibili ad aspettare che un fulmine di buone idee ci folgori in pieno.
Si aspetta, si aspetta.
Poi ci si arrende.
Niente ispirazione,
come a me in questo momento.
Mi manca totalmente l'ispirazione per scrivere qualsiasi cosa.
Ciò è male, perché indica che le cellule cerebrali hanno poca iniziativa.

È tanto che non viene pubblicato niente su questo blog.
Relativamente tanto.
Se confrontato con tempi paragonabili alla vita media umana è poco.

Non perché la voglia di scrivere qualcosa non ci sia, anzi...
È solo che... studio, lavoro, impegni...
BAGGIANATE!

Se uno vuole trovare il tempo per scrivere lo trova.
Questo vale anche con qualsiasi altra attività (si può sempre sacrificare il resto!).
Dipende solo dalla forza di volontà di chi agisce.

Come tutti sanno la volontà dipende dall'intelligenza. Io ho un bonus all'intelligenza di +4, più le caratteristiche di classe al quinto livello da mago, più il Willpower Ring mi danno una volontà totale di +10.

Bella altina.

Eppure, seppure ne abbia voglia, non riesco a scrivere nulla.
Qualche incantesimo deve avermi dato qualche malus temporaneo, chi lo sa.

E così sto qui davanti a questa TextArea totalmente vuota,
ad aspettare che mi venga in mente qualcosa da scriverci.

Se solo mi venisse l'Ispirazione...

Boulayo

sabato 10 dicembre 2011

A rigor di logica...

Fredda mattina invernale.
Attendo con pazienza il mio turno.
Dannato esame di logica.
Ecco, tocca a me.

Tre professori in commissione, tre domande.

Prima domanda: La so!
Seconda domanda: La so!
Terza, PURE!

Avessi saputo anche le risposte!

Sudo freddo.
Error 404: program freddo. not found.

I professori mi lanciano uno sguardo gelido.

- Ehm, ma sono promosso o bocciato?
- Sì!

Capisco l'errore.
Riformulo.

- Sono promosso?

Il primo professore:- Sì, se il professore seguente da una risposta affermativa.
Il secondo professore:- Sì, se il professore seguente da una risposta affermativa.
Il terzo:- No.


Come faccio a passare l'esame se per passare l'esame ho bisogno di passare l'esame?
Yo Dawg!

SirXander & Boulayo

giovedì 8 settembre 2011

Il post di Gödel

Era una tranquilla mattina quella del 16 giugno 1902.
Ma il signor Berto Rosselli odiava la tranquillità... e odiava anche i lunedì.
(Aritmetica modulare docet).
Si era svegliato male quel giorno.
Parecchio male: la sera prima aveva perso a poker con quel pignolone di Gilberto!
Pensava di avere la partita in pugno con la sua bella scala reale servita.
Ma non era stata sufficiente contro una scala complessa.


Per questo decise di vendicarsi.
E senza nemmeno troppa creanza gli telegrafò:

< Bella Gilberto! Senti questa!
Sia x il predicato: "essere un predicato che non può essere predicato di se stesso".
Può x essere predicato di se stesso? No eh?! O sì!? Alla facciaccia tua, formalista delle mie teiere! Tiè! >

Gilberto, che aveva venduto anche sua madre nel tentativo di dimostrare che la matematica non contenesse contraddizioni nè proposizioni indecidibili, perse istantaneamente 10 anni di vita.
Avrebbe potuto raggiungere i cent'anni se non fosse stato per Berto.

Ma Gilberto la madre l'aveva già venduta ad un buon prezzo e, poco ma sicuro, non la rivoleva indietro.
Quindi chiamò il suo più caro suo-suo amico Corrado Godelli (che purtroppo quel giorno era a casa con la febbra a 15e°C) e gli chiese di aiutarlo a trovare una risposta alla domanda di Berto onde zittirlo per sempre.

Ma Corrado delirava: stava proprio una cosa malissimo.
Cominciò immediatamente a farfugliare oscure profezie di numeri strani, associabili univocamente ad ogni enunciato possibile del linguaggio matematico.
Strillava follie su una strampalata omega-coerenza di sua invenzione.

La malattia che l'aveva colpito era micidiale ed implacabile: aveva il virus del Genio.
Non appena ebbe le forze per farlo Corrado mise tutto per iscritto e spedì l'incartamento al suo-suo amico.
Gilberto lesse ed invecchiò immediatamente di altri 10 anni.
Avrebbe potuto pareggiare l'età di Bilbo Baggins, se non fosse stato per Berto e Corrado.

Che cosa conteneva di così scioccante quel plico maledetto?
Due teoremi detti "di incompletezza". Una quarantina di pagine che avrebbero cambiato per sempre la storia della matematica e del pensiero.

In breve la risposta era che completezza e coerenza non vanno d'accordo.
Ogni sistema logico costruito per essere coerente è condannato a poter produrre qualche quesito indecidibile. Allo stesso modo ogni sistema pensato per rispondere ad ogni domanda si rivela per forza di cose incoerente.

Qualora non fossimo stati abbastanza chiari vi lasciamo un link d'approfondimento.
Clicca qui

Ad ogni modo, volendo passare ad un piano più umano, quanto detto sopra implica alcune interessanti questioni.
- Ogni ideologia che si vanti di essere universale è contradditoria.
- Il linguaggio non può spiegare il linguaggio.
- Nessuno può spiegare se stesso (a meno che non conosca il suo numero di Godelli)
- Più argomenti toccheremo in questo blog, più sarà alto per voi il rischio di incorrere in stronzate apocalittiche.

Quindi abbiate pazienza e pietà, è la maledizione di Corrado!!!

SirXander & Boulayo