lunedì 11 giugno 2012

Onde Bluetz, Luna e Licantropia

Oh! La Luna!

L’uomo le è sempre stato legato: i poeti ne hanno tratto ispirazione per millenni, i generali vi hanno affidato le sorti di intere battaglie. Ma qual è l’effetto più intrigante che essa ha su di noi?

La risposta secondo noi non può che essere una.

La Licantropia.

Un fenomeno curioso. D’un tratto ci si ritrova coperti di peli, dotati di zanne, unghie aguzze ed una insaziabile sete di sangue.
Un po’ come un professore universitario davanti agli esaminandi del primo anno.

Tutti sanno che ciò avviene quando la Luna è piena.
Ma una definizione del genere non può soddisfarci: è ben chiaro che la Luna è veramente piena solamente in un istante di tempo infinitesimo: un attimo dopo, infatti, l’ombra ricomincerà a mangiare i primi centimetri quadrati del suolo lunare.

Il tempo in cui la Luna è recepita come piena non è però realmente nullo, a causa della nostra visione binoculare.
Quello su cui ci interroghiamo è invece in che modo e perché la luce lunare provoca quest’interessante trasformazione, e come si può descrivere in maniera accurata tale fenomeno.
Quali sono poi le caratteristiche della luce che influenzano questo comportamento e quali invece quelle da cui la licantropia si dimostra indipendente?

Il primo fenomeno che abbiamo indagato è naturalmente quello macroscopico e più facilmente osservabile: La rilevanza dell’area del disco lunare.
La trasformazione dipende dunque dalla superficie totale osservata, o meglio, dall’angolo solido sotteso dal disco lunare nella volta celeste?
Dopo aver riflettuto molto possiamo dare una risposta a questa domanda: no.
Ed ora ve lo dimostriamo.
L’angolo solido della Luna piena all’apogeo, ovvero nel momento di minor distanza dalla terra, è di 0,0000771 steradianti (l’unità di misura dell’angolo solido, per chi non lo sapesse).
La notte successiva (o precedente) al plenilunio, la superficie lunare visibile è minore di pochissimo: la zona in ombra è l’intersezione del disco lunare e di un disco immaginario posto a 1/14 del diametro di distanza dalla circonferenza. Per farvi capire meglio questa parte oscura (Abbiamo fatto anche la battuta...  parte oscura... Perchè è in ombra! AHAHA!) ve lo spieghiamo con un’immagine:

 

Come potete vedere la Luna è oscurata per una parte molto piccola. Senza metterci a calcolare difficili integrali di superficie, a occhio (procedura dall’altissimo valore scientifico come forse mostreremo in un post futuro) possiamo dire che è in ombra circa il 2% della superficie lunare, portando l’angolo solido a circa 0,0000755 steradianti, comunque molto maggiore dell’angolo solido della luna piena al perigeo (ovvero quando è alla massima distanza dalla Terra) che è 0,0000574 steradianti.
Poiché i lupi mannari appaiono anche se la Luna piena è al perigeo, possiamo dedurre quindi che la trasformazione non dipende dall’angolo solido sotteso da questa nella volta celeste.

In altre parole: la quantità di luce solare riflessa non è una caratteristica da cui la licantropizzazione dipende!

Abbiamo ridotto quindi a due le altre caratteristiche fisiche della luce dalle quali può dipendere il fenomeno: la lunghezza d’onda e la polarizzazione.
Esiste anche un’ulteriore caratteristica fisica della luce, ovvero la sua velocità nel mezzo in cui il lupo mannaro è immerso (nel nostro caso l’aria), ma l’abbiamo trascurata perchè è altamente improbabile che un apparato biologico come un licantropo, disponga degli strumenti naturali per analizzare le caratteristiche relativistiche della luce che lo colpisce.

Riguardo la lunghezza d’onda, in realtà il Sole non ne ha una sola, ma ne racchiude molteplici all’interno del cosiddetto “spettro della luce solare”.
Nel nostro caso, lo spettro riflesso dalla Luna è simile a quello originale, se non per il fatto di avere qualcosa in meno: una volta che i raggi si riflettono sulla superficie lunare infatti, si dirigono verso la Terra leggermente indeboliti e impoveriti dell’energia assorbita dal suolo durante il processo di riflessione.
In sostanza, se fossero le lunghezza d’onda dei raggi lunari a provocare la trasformazione, lo stesso farebbero quelle solari, in quanto esse sono come le prime con l’aggiunta di quelle assorbite dal satellite.


Rimane dunque da analizzare se la polarizzazione della luce lunare può avere un qualche effetto sui nostri pelosi e zannuti soggetti.

..Ma prima una breve spiegazione per i novizi che non conoscono il fenomeno della polarizzazione.


Un’onda si dice polarizzata se le sue oscillazioni sono orientate ovunque nella stessa direzione.

Se siete tra quelli come noi che quando trovano una frase complicata saltano direttamente al paragrafo dopo facendo finta di nulla, eccovi un’immagine chiarificatrice:


 

In parole semplici, se le freccettine sono tutte parallele allora l’onda è polarizzata, altrimenti non lo è. Un’onda polarizzata oscillerà nel “tracciato” formato dalle freccette.

Quando un raggio di luce rimbalza su una superficie, il riflesso risulta sempre un po’ polarizzato.
La luce lunare è quindi polarizzata perchè è il riflesso di quella solare, ci siamo fin qui?
In più l’atmosfera terrestre contribuisce a polarizzare ulteriormente la luce lunare all’aumentare dell’angolo dall’orizzonte visivo per una legge che si chiama “Diffusione di Rayleigh”.
In altre parole, un osservatore sulla Terra riceve combinate la polarizzazione originaria della luce lunare e quella dovuta alla presenza dell’atmosfera.

Alcuni stercorari africani utilizzano proprio questo fatto per orientarsi di notte.
..Davvero eh! Sta scritto su Nature 424 del 3 Luglio 2003!

Inoltre alcuni medici non escludono che la licantropia clinica sia proprio dovuta alla polarizzazione della luce lunare (vedi Journal of Occupational Medicine “Natural Polarized Light and the environment” Volume 15 Issue 10).

La tesi che la licantropia dipenda dalla luce lunare polarizzata che passa attraverso l’atmosfera ricca di ossigeno è maggiormente avvalorata dal fatto che in Dragonball (volume 17, tavola 115) Vegeta, prima di trasformarsi in Oozaru descrive la natura del suo mutamento:


Ora ti spiegherò perché possiamo trasformarci quando vediamo la Luna piena: lo sai anche tu, i raggi della Luna sono in realtà il riflesso dei raggi del Sole. Ma solo quando si riflette sulla Luna si forma l’onda Bluetz. E se si riflette sulla luna piena, la potenza dell’onda Bluetz arriva a oltre 17 milioni di Zenos. Quando gli occhi assorbono quest’onda ci si può trasformare... ogni pianeta ha le sue lune ma solo quando sono piene, indipendentemente dalla loro dimensione [TOH! Combacia esattamente con la nostra tesi!] riescono ad emettere un’onda Bluetz superiore a 17 milioni di Zenos! Alcuni Saiyan sono in grado di creare una piccola luna piena artificiale di potenza superiore a 17 milioni di Zenos! Questo è possibile mischiando l’ossigeno esistente nell’atmosfera del pianeta con questa Powerball


Sebbene Dragonball non sia un testo scientifico (tra l’altro fa uso di unità di misura improbabili come gli Zenos) e i Saiyan non si trasformino in lupi ma in scimmioni, possiamo prenderlo come ulteriore conferma delle due ipotesi che abbiamo fatto finora: che non dipenda dalla dimensione del disco lunare e che l’ossigeno dell’atmosfera c’entri qualcosa.
Dopotutto lo dice Vegeta!

Alla luce lunare di tutti questi fatti un licantropo non potrebbe mai trasformarsi in lupo osservando la Luna da sott’acqua o nello spazio aperto in quanto mancherebbe il contributo della polarizzazione atmosferica.

Rimane però ancora insoluta una domanda: perchè la Luna deve essere piena, e cosa si intende per piena?
Non va bene piena al 99,8%?
Certo, la polarizzazione della luce fa la sua parte, ma allora perché non accade nulla quando i licantropi ne vedono solo uno spicchio? Non dovrebbe fare molta differenza dato che non dipende dalla dimensione.
La risposta che abbiamo dato a questo quesito si riassume in una sola parola: autosuggestione.
La luna piena ha senza dubbio un suo fascino intrinseco e misterioso che va ben oltre qualsiasi spiegazione scientifica.
Quando un licantropo vede la luna piena, o meglio, la percepisce come piena, attiva un trigger che causa l’elaborazione della luce polarizzata che riceve.
Per percepire la Luna come piena non serve che effettivamente lo sia: come abbiamo visto nell’immagine precedente, la differenza tra la Luna piena e la Luna la notte precedente o successiva è veramente minima e ad uno sguardo disattento del lupacchiotto fessacchiotto può risultare indistinguibile.
Facciamo un esempio.
Il giorno prima dell’effettivo plenilunio un licantropo percepisce la luna come piena e realizza che sono più o meno 28 giorni che non si trasforma (è difficile che ci si ricordi il numero di giorni precisi). Dunque pensa che la Luna sia piena e si trasforma.
La notte successiva avremo effettivamente il plenilunio ma il licantropo non diverrà un lupo mannaro perchè si è trasformato la notte prima: credendo che la notte di luna piena sia ormai passata, non potrà ritrasformarsi per un bel po’ di giorni.

Diverso è invece il seguente scenario.
Un licantropo si trasforma la notte prima del plenilunio credendo, in buona fede, che la Luna fosse piena. Il giorno dopo reduce dalla trasformazione si compra un calendario e scopre che la luna piena si avrà effettivamente la notte a venire. In questo caso si può trasformare per due notti consecutive.

Finora abbiamo voluto prendere in esame il problema del rapporto tra luna e lupi mannari in maniera quanto più razionale possibile, ma tuttavia alcuni quesiti rimangono in sospeso:

- Se un licantropo sa che quella notte la luna è piena ma c’è un eclissi lunare, si trasforma ugualmente?

- Un licantropo astronauta sulla Luna può trasformarsi per la luce riflessa dalla Terra? (Attenzione: la luce passa comunque attraverso l’atmosfera terrestre!)

- Se Golia dei Gargoyles venisse morso da un lupo mannaro, nelle notti di luna piena in che si trasformerebbe? E in che forma si pietrificherebbe al mattino?

A queste domande provate a rispondere voi!
Noi abbiamo le risposte esatte, e ne possediamo delle meravigliose dimostrazioni, ma questo blog è troppo piccolo e non ci consente di esporle come vorremmo.



Lengah & Boulayo

3 commenti:

  1. E se, invece di autosuggestione, fosse semplicemente meno evidente l'effetto?
    Cioè, con poca Luna visibile, magari si finisce per avere solo uno scurimento della peluria normale... :-p

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  2. Un trigger -un innesco- si attiva quando certe condizioni sono soddisfatte (vedi sopra). Dopo che si è innescata la miccia non si può più fermare la trasformazione! Una bomba o esplode o non esplode, non può esplodere solo a metà!

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  3. Grazie mitico questo blog grazie davvero

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